Nei pressi della torre di Galatrona si trova la pieve romanica di San Giovanni Battista a Petrolo. Arrivando sia da Petrolo che da Mercatale la pieve appare da lontano con la sua facciata chiara ed il bianco campanile intonacato per poi nascondersi fra i cipressi del piccolo piazzale davanti alla chiesa. L’interno è a tre navate, divise da massicci pilastri senza capitello sui quali poggiano basse arcate; il tetto è retto da capriate in legno. Gli altari sono espressione di una ricercata “arte povera”, alle pareti sono esposti dipinti ad olio su tela del XVII secolo fra i quali, sulla parete sinistra, una madonna col Bambino e santi. L’edificio custodisce tre eccezionali opere in terracotta invetriata che Giovanni della Robbia realizzò tra il 1517 ed il 1521. Il primo fra questi si può ammirare lungo la navata destra: si tratta di un imponente fonte battesimale, che poggia su un basamento di forma esagonale. Le scene sacre in altorilievo rappresentano, in cinque pannelli, la vita di San Giovanni Battista, nel sesto pannello quello frontale è invece raffigurato il battesimo di Cristo. I pannelli sono divisi da pilastri a bassorilievo. Sulla parete in alto dietro al fonte battesimale, in una nicchia affrescata dalla cornice decorata con piccoli festoni, è collocata una statua di San Giovanni Battista, considerata dai critici una delle migliori opere di Giovanni dalla Robbia. Il Santo alza la mano destra per annunciare la venuta di Cristo, mentre nella sinistra tiene un cartiglio. Sull’altare maggiore è collocato il ciborio, terzo capolavoro robbiano, in forma di tempietto esagonale con sei pannelli figurati: quello posteriore è occupato dallo sportello, gli altri ospitano figure di Santi ciascuno all’interno di una nicchia. Gli scomparti sono separati da pilastrini decorati a bassorilievo; il tutto sormontato da una cupoletta a scaglie con una lanterna su cui si erge la croce.