Badia a Ruoti insieme all’altra potente abbazia della vallata, quella di Agnano, la chiesa è documentata dal 1076, quando aderì alla regola camaldolese; aveva giurisdizione su numerose chiese e monasteri tra la Valdambra ed il Senese.
Badia a Ruoti fu teatro di numerose lotte intestine e guerre, causa queste, di frequenti assedi e irruzioni, che mal ridussero il complesso abbaziale, costringendo così ad apportare numerose modifiche strutturali al monastero, il quale perse il suo vero aspetto nel XVII° secolo.
Ad oggi le numerose restaurazioni hanno riportato in vita la forma originaria della Badia di San Pietro a Ruoti.
La chiesa presenta nella facciata un protiro pensile risalente all’XI secolo.
L’interno, a croce latina, è a una sola navata conclusa da abside semicircolare; all’incrocio della navata con il transetto si innalza una cupola rivestita all’esterno da un alto tiburio ottagonale. All’interno, oltre ad affreschi frammentari del XVI secolo, l’Incoronazione della Vergine di Neri di Bicci (1472).