Situato su una collinetta affacciata sulla valle della Trove, il borgo di Badia Agnano, ricoprì un ruolo di preminenza in un ampio territorio di cui facevano parte la Valdambra, il Valdarno, la Valdichiana e il senese dovuto al ruolo che nel tempo ebbe l’abbazia di Santa Maria Agnano.
Fondata prima del Mille dalla potente famiglia nobiliare degli Ubertini, divenne poi un importante feudo ecclesiastico con il controllo su numerose chiese del territorio circostante. Benedettina prima, camaldolese poi, vide avvicendarsi un vasto numero di priori e figure di primissimo piano nel panorama religioso tra cui il futuro santo vescovo di Milano Carlo Borromeo, il quale, dopo un profondo declino che investì il monachesimo, comprendendo le esigenze di una riforma rese l’abbazia all’ordine camaldolese che perdurerà fino alla soppressione napoleonica.
Dell’originario complesso abbaziale oggi rimangono la chiesa, la canonica e la chiesetta della compagnia mentre il resto è divenuto civile abitazione.