
Sono sette gli alberi di particolare interesse del Comune di Bucine e censiti dal Corpo Forestale dello Stato: i Pini di Migliarina, il Gelso di casa Zani, il Leccio di Bellavista, il Cipresso di Petrolo, la Quercia di Badia a Ruoti, il Tasso di Pietraviva e l’Olivone di Montebenichi, di questi il Leccio di Bellavista ed il Tasso di Pietraviva sono già stati inseriti nell’elenco degli Alberi Monumentali della Regione Toscana.
Il Leccio di Bellavista (Bucine)
Nome Comune: Il Leccio di Bellavista
Sempreverde comune in Valdambra, il Leccio di Bellavista è cresciuto fra gli esseri umani più degli altri, e questo ha lasciato segni indelebili: il tronco basso e i rami piegati in orizzontale, infatti, ne facevano, con l’aiuto di reti, un perfetto “roccolo”, una trappola per uccelli.
Nonostante questo, nei suoi 3 secoli di vita, ha raggiunto i 12 metri di altezza, copre una superficie di 270 mq.

Il Cipresso di Petrolo
Nome Comune: Cipresso
Nome Scientifico: Cupressus Sempervirens L. Circonferenza: 400 cm – altezza 25 m
Età Stimata: 200 anni
Collocato sul ciglio della strada per Galatrona, a poca distanza dalla pieve, quasi non si nota. Il suo tronco, ben radicato nella scarpata, ha una circonferenza di circa 4 metri e si sviluppa in altezza per circa 23 metri. Piantato per delimitare la proprietà̀ della fattoria e quella del clero, come spesso accadeva nell’antichità, fa la guardia a quei confini da più di 200 anni.

La Roverella (ibrida) di Badia a Ruoti
Nome Scientifico: Quercus robur L
Si trova nel giardino di una villa di Pietraviva, che si affaccia sulla piazza del paese, da dove lo si può ammirare.
Alto 16 metri, con un tronco dalla circonferenza di 3,75 metri a causa della lentezza della sua crescita, è difficile capire la sua “data di nascita”; ufficialmente è classificato “anteriore al 1700”.

Il Tasso di Pietraviva
Si trova nel giardino di una villa di Pietraviva, che si affaccia sulla piazza del paese, da dove lo si può ammirare.
Alto 16 metri, con un tronco dalla circonferenza di 3,75 metri a causa della lentezza della sua crescita, è difficile capire la sua “data di nascita”; ufficialmente è classificato “anteriore al 1700”.

Olivone di Montebenichi
A poche centinaia di metri dall’antico borgo di Montebenichi, in mezzo ad olivi molto giovani cresce “l’olivone”, nome dovuto alle straordinarie dimensioni. Presenta infatti una circonferenza di circa 640 cm e si sviluppa in altezza per circa 4,5 metri. L’età stimata in circa 500 anni, unico per le sue caratteristiche genetiche chiamato “Noccolo” dal proprietario del terreno.
Dal 2023 l’Olivone di Montebenichi è iscritto ai Repertori Regionali delle risorse genetiche locali.

Gelso di Casa Zanio
Con la sua circonferenza di 4 metri e l’altezza di 10, il Moro è il più antico abitante di Castiglion Alberti: fu piantato 150 anni fa per l’allevamento del baco da seta.

Pini di Migliarina
Hanno un grande valore paesaggistico, in quanto nella zona della Valdambra, più di un secolo fa, sono stati utilizzati per segnare i viali di accesso al posto dei cipressi, creando una diversità con la tradizione.
Hanno il notevole volume di 4 metri di circonferenza per 20 di altezza.
